martedì 13 dicembre 2011

Musica Extraeuropea: Araba

La musica araba nel corso dei secoli non è mutata in modo radicale e viene tramandata oralmente dal maestro all' allievo. Essa viene elaborata a partire dai maqâm che sono dei modelli delle successioni prestabilite dei suoni. Il sistema musicale arabo è diverso dal nostro che si basa esclusivamente su intervalli di tono e semitono, mentre il loro comprende altri intervalli, più piccoli o più grandi dei nostri. Alla melodia viene accompagnata una formula ritmica che può essere libera o fissa.
Il raï è la musica araba mischiata a quella dei giorni nostri che scala le classifiche nazionali ed internazionali.

sabato 3 dicembre 2011


Musica Extraeuropea: Cinese
Nell’antica Cina la musica era considerata arte destinata a perfezionare l’educazione dei giovani. La musica non solo aveva funzione didattica ma veniva investita di significati metafisici; era infatti considerata parte di un complesso sistema cosmologico e dalla sua perfetta esecuzione si faceva derivare il delicato equilibrio fra il Cielo e la Terra, e quindi, per estensione, la stabilità dell’Impero.
La valenza magica attribuita ai suoni, le loro correlazioni cosmologiche e filosofiche possono spiegare certe peculiarità della musica cinese tradizionale; la sua lentezza e il suo mettere in evidenza la materialità di ciascun suono, come fonte di meditazione filosofica.

Musica Extraeuropea: Indiana
La musica indiana è sempre molto lunga, con andamento ripetitivo e quasi “ipnotico” perchè per gli indiani la musica è come il mondo: sempre diversa ma anche sempre uguale. In India essa ha a che fare con la religione, la filosofia, la concezione della vita e del mondo. Per imparare a cantare o a suonare uno strumento avviene uno scambio personale tra il maestro (guru) e l’allievo (sisya); l’ apprendimento avviene per imitazione. La bravura del musicista indiano non risiede nell’ abilità tecnica ma nella capacità di coinvolgere il pubblico. 
Nella parte iniziale del brano (alap), il solista costituisce l’ atmosfera espressiva che coinvolge l’ ascoltatore (in questa parte il ritmo è libero). Poco per volta il ritmo si fa più regolare per preparare l’ingresso del tabla (due piccoli tamburi) nella seconda parte dell’ esecuzione (gat). La parte finale del gat il ritmo si fa più concitato per poi concludersi. 
Gli strumenti indiani sono: il Bansuri, un flauto traverso di canna di bambù, il Tabla, una coppia di piccoli tamburi, e il Tampura, uno strumento a quattro corda simile ad una chitarra che si suona in una mano. 
La musica indiana si esegue improvvisando per arricchire la melodia.

martedì 4 ottobre 2011

The Best Of Facundo Conte


Il Jazz

Il significato della parola jazz è sconosciuta, ma si pensa che “Jasi”, in un dialetto africano , significa vivere ad un ritmo accelerato. Esistono molte altre versioni sulle origini di questa parola, forse deriva da “chase” (caccia), o dall’inglese “jasm” (energia) o addirittura ancora da “Jazz-belles”,con il quale venivano chiamate le prostitute di New Orleans.



Il Jazz è un genere musicale di origine statunitense. E’ nato negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo come espressione musicale della minoranza etnica afroamericana. Fin dagli inizi è una musica urbana legata cioè a culture diverse  In quell’epoca trovò maggiore sviluppo a New Orleans: prosperosa città popolata da una mescolanza di razze e culture Il processo che portò alla definizione del jazz come musica dalle caratteristiche proprie e innovative fu molto lungo e attraversò molte fasi della storia degli Stati Uniti e, in seguito, anche del resto del mondo, in particolare dell’Europa e del Sud America.



Tutto però ebbe inizio sicuramente da un avvenimento storico drammatico come quello della deportazione degli schiavi africani negli Stati Uniti, in particolare negli stati del Sud per lavorare come schiavi nelle piantagioni.





Furono loro  che iniziano a cantare “worksong” nelle campagne durante il duro lavoro, i “spiritual” e “gospel” nelle funzioni religiose, il “blues” Dopo l’abolizione  della schiavitù nel 1863 i numerosi neri si stabilirono nelle grandi città americane e molti di essi trovarono lavoro come musicisti. E contribuirono alla diffusione di questo nuovo genere. Queste forme di musica si riversarono tutte assieme nelle originarie e primitive forme del jazz che unite alla cultura dei bianchi immigrati che abitavano in quei luoghi danno origine al genere jazz come lo conosciamo.

Alla base del jazz ci sono tre caratteristiche fondamentali :


-Il ritmo: che nel jazz ha un suono tutto particolare fortemente sincopato

-improvvisazione: musicisti alle quali non manca l’esperienza improvvisano degli accenti delle sfumature tipiche del jazz

-la voce : nel jazz cantato l’uso della voce a toni bassi è l’elemento peculiare .

Il boom del jazz si ha negli anni ’30. La caratteristica principale dello stile è l’esecuzione di linee melodiche improvvisate con la presenza centrale di tre strumenti: tromba, trombone , clarinetto. Tappa fondamentale quanto consequenziale a New Orleans fu Chicago. Durante gli anni ’20, l’originario stile di New Orleans trovò la sua vera fioritura in Chicago e qui si affermò definitivamente Nella southside di Chicago, il quartiere nero, si sviluppò una fervente attività musicale e jazzistica. Qui vennero incisi i primi capolavori da parte delle bands. Chicago, fu dunque, un centro che segnò profondamente l’evoluzione del jazz e rimase  costantemente un importante punto di riferimento per i musicisti, tanto è vero che, negli anni ’60 diverrà uno dei più importanti luoghi in cui si solidificheranno le tendenze d’avanguardia musicalmente e politicamente più radicali della cultura nero-americana. Proprio in questa città gli elementi della cultura occidentale e bianca contaminarono il jazz nero. La sensibilità bianca infatti, derivata dai modelli bianchi europei introdusse soluzioni armoniche più raffinate e sempre crescendo, la valorizzazione dell’ elemento solistico che si tradurrà nella preponderanza dell’improvvisazione del singolo e nella dominazione del sassofono, nonché nella nascita delle grosse formazioni (Big Bands), annunciando lo stile Swing.

Louis Amstrong

sabato 1 ottobre 2011

Tutorial Excel

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